giovedì 19 marzo 2015

Invito alla presentazione del libro “Proposte per l’insegnamento della storia delle religioni nelle scuole italiane”

Invito Arrigoni 9b152Invito alla presentazione del libro
“Proposte per l’insegnamento della storia delle religioni nelle scuole italiane”
a cura di Giampiera Arrigoni, Claudia Consonni e Anna Però
Sestante Edizioni
SABATO 21 MARZO 2015 – ORE 17,30
Circolo dei Lettori (Sala Gioco)  - Via Bogino 9, Torino

Introduce e conduce:
MARCO CHIAUZZA, Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Partecipano:
MARIACHIARA GIORDA, storica delle religioni, coautrice del libro
SILVANA RONCO, presidente Associazione XXXI Ottobre
ALESSANDRO SAGGIORO, storico delle religioni
Sarà attivo un servizio di interpretariato nella lingua dei segni italiana per sordi

Il Consiglio dei Ministri impugna davanti alla Corte Costituzionale la legge lombarda "anti-moschee"

COMUNICATO STAMPA DEL 13.3.2015

In data 12.3.2015 il Consiglio dei Ministri ha deliberato sull'impugnativa, davanti alla Corte Costituzionale, della legge
2/2015 della Regione Lombardia entrata in vigore lo scorso 3.2.2015.

La legge era stata battezzata come “legge anti-moschee” dalla stessa maggioranza in Regione, mentre era stata targata e criticata come “legge anti-culto” e gravemente discriminatoria da parte di numerose realtà religiose e non soltanto religiose.

Atto dovuto quello del Governo Renzi che però raccoglie ampio consenso tra i lombardi.

Si dichiarano infatti soddisfatte le realtà che si erano schierate in prima linea contro questa normativa, richiedendo sia l’impugnazione della legge sia l’immediata sospensione della stessa da parte della Corte Costituzionale: il CAIM (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano Monza-Brianza), la Fondazione Casa della Carità, il COEN (Conferenza Evangelica Nazionale), l’Unione Induista Milano e quella Italiana, i musulmani dell’associazione Cheikh Ahmadou Bamba di Brescia, la Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni e comunità di Sant’Egidio di Milano.

Ora sarà proprio la Corte Costituzionale a vagliare l’adeguatezza e l’utilità delle norme varate e volute soltanto da Lega, NCD e Forza Italia in Regione Lombardia.

Tra le motivazioni che hanno portato all'impugnazione davanti alla Consulta:

1)      La violazione degli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione 
Italiana per l’imposizione agli enti rappresentanti di organizzazioni religiose di una serie stringente di obblighi e requisiti che incidono sull'esercizio in concreto del diritto fondamentale e inviolabile della libertà religiosa;
2)      La violazione dell’art. 117 lettere a), c) e h) della 
Costituzione per aver disciplinato in contrasto con i principi contenuti nei trattati europei e internazionali nonché per invasione, da parte della stessa Regione Lombardia, nella competenza esclusiva dello Stato in materia di rapporti tra Repubblica e le confessioni Religiose; e
3)      La violazione dell’art. 118 comma 3 Cost. per non aver 
rispettato la competenza esclusiva dello Stato e la Costituzione che affida alla sola legge dello Stato il potere di disciplinare forme di coordinamento fra Stato e Regione nella materia della sicurezza pubblica.
Le realtà interessate non escludono di presentarsi anche davanti alla Corte Costituzionale per mostrare le loro doglianze ed evidenziare come questa legge colpisca le diverse sensibilità religiose che convivono, da anni, in Lombardia.


Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni www.milanolaica.it info@milanolaica.it facebook.com/consultamilanolaica

mercoledì 4 marzo 2015

Incentivi per la scuola privata: a rischio la laicità?


Coordinamento Consulte

Incentivi per la scuola privata: a rischio la laicità?
di Monica Lanfranco
Portavoce del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
Non sappiamo ancora come si evolverà, nel pacchetto Buona scuola del governo, la proposta d’incentivi (si parla di circa 4 mila euro a famiglia) per chi decida di iscrivere figlie e figli a istituti privati e paritari.
Sappiamo però che, accanto all’entusiasmo scontato di FI, anche esponenti del Pd sono favorevoli a questa misura, incuranti degli effetti che la proposta avrebbe su più versanti: obiezioni incostituzionali, depotenziamento della funzione sociale, politica e civile della scuola pubblica, relativizzazione della centralità della laicità dello stato.

Dibattito: “IL CORPO DELLA DONNA: autodeterminazione, politica, sessualità, mercificazione, edonismo”


Invito 8marzo mail Pagina 1 8409aDibattito:
“IL CORPO DELLA DONNA: autodeterminazione, politica, sessualità, mercificazione, edonismo”

SABATO 7 MARZO 2015
ORE 17
Salone dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli”
Via Cesare Battisti 4 b – Torino

NELLA RICORRENZA DELL’8 MARZO “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA”
PROGRAMMA
Presiede e conduce:
ANNA SBURLATI - responsabile Diritti delle Donne della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni

Introduce:
TULLIO MONTI - presidente della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni

ROTTAMIAMO L'ARTICOLO 33 DELLA COSTITUZIONE!

ROTTAMIAMO L'ARTICOLO 33
DELLA COSTITUZIONE!

Articolo da “Corriere.it” – 26 febbraio 2015
LA RIFORMA DELLA SCUOLA
Il governo apre alle scuole private
Sgravi fiscali per chi le sceglie
Il sottosegretario Toccafondi: detrazioni sulle rette. I timori dei ricorsi dei precari
ROMA - «Vorremmo dare la possibilità anche a due operai di scegliere se mandare il figlio in una scuola pubblica o in una paritaria». Come?
«Detraendo fiscalmente almeno parte della retta da pagare». C’è anche questo nella Buona scuola del governo di Matteo Renzi, la cui discussione in Consiglio dei ministri è slittata da domani al 3 marzo. E nell’ultima bozza al Miur spunta la possibilità di un aiuto per le famiglie con i figli negli istituti non statali. «La rivoluzione delle Buona scuola - spiega il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi - non è un semplice decreto, ma una riforma complessiva del sistema», e il sistema «da legge 62 del 2000 dell’allora ministro Luigi Berlinguer, è composto da scuole statali e paritarie private».
Parliamo di quasi 1 milione e mezzo di studenti, oltre 13 mila istituti e 100 mila tra insegnanti e personale amministrativo: tra questi ci sono almeno la metà di bambini delle scuole materne private .«Non si possono ignorare». Anche perché, in quanto paritarie e quindi riconosciute dallo Stato, «loro rispettano le stesse norme e regole della scuola statale». Ricevono ogni anno intorno ai 400-500 milioni di euro. «Ma lo studente della paritaria - fa i conti Toccafondi - costa circa 450 euro, contro i 6.800 di uno della statale».