giovedì 20 marzo 2014

Diritti e Laicità ad Omegna, con Englaro, Monti, De Lucia, Salerno




Con il patrocinio del
COMUNE DI OMEGNA

Sabato 22 Marzo alle Ore 15,30, presso la Villa della Ex Biblioteca, Parco Maulini ad OMEGNA (VB)

TAVOLA ROTONDA / DIBATTITO

“LAICITA’ &  DIRITTI CIVILI: ITALIA FANALINO DI CODA. FINO A QUANDO?”

Interverranno

BEPPINO ENGLARO

TULLIO MONTI (portavoce del “Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni”)

MICHELE DE LUCIA (giornalista, saggista)

STEFANO SALERNO (Presidente “Ass. Arcigay Nuovi Colori Onlus”)

giovedì 6 marzo 2014

Chi siamo

Coordinamento_Consulte

Noi crediamo che i laici siano chiamati ad un nuovo imperativo etico: ricominciare con solerzia e determinazione a tessere i fili di quella cultura laica, liberale e tollerante che costituisce il miglior frutto della civiltà e del progresso dell'uomo, per metterla, come proprio patrimonio condiviso, a disposizione di tutta l'Umanità e della civile e pacifica convivenza fra tutti gli uomini.

Il Coordinamento delle Consulte da un lato costituisce una sorta di lobby culturale laica, che si rivolge a tutto il Paese per trasmettere e comunicare i propri principi e le proprie iniziative culturali; dall'altro intende porsi come interlocutore laico delle Istituzioni Pubbliche, confrontandosi in maniera dialettica con esse, ai fini di garantire il rispetto della laicità istituzionale.
Non passa giorno senza che l'intuizione che ha portato alla nascita del Coordinamento delle Consulte si dimostri fondata, ovvero che le tematiche della laicità costituiscono il vero terreno di confronto per il governo delle società contemporanee. Tale affermazione è ampiamente suffragata dal continuo e per alcuni aspetti sorprendente numero di richieste di costituzione di nuove Consulte che ci giungono.
Il Coordinamento delle Consulte costituisce una rete nazionale di Consulte locali, ciascuna dotata di una propria autonomia, ma legate fra di loro dalla comune Carta dei Principi, dal comune logo e dalla comune denominazione.
Il Coordinamento aderisce alle seguenti organizzazioni internazionali:

Alliance for a Secular Europe
 
Federazione Umanista Europea FHE-EHF:

Arcolessi
Giulio Ercolessi rappresenta il Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni nel Board della Federazione Umanista Europea.
 
 
 
 
 
 
 
Organismi del Coordinamento Nazionale
delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
 
Portavoce:
Monica Lanfranco
Lanfranco 9c007

 

Portavoce onorario:
Tullio Monti
tulliomonti
 
 
Assemblea:
Davide Meinero (VICEPORTAVOCE)- 
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
meinero 7ce71
 
Valeria Rosini (VICEPORTAVOCE)- Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Rosini ba764
 
Giancarlo Nobile - Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Giancarlo Nobile
 
Fabio Ruta - Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
ruta
 
Emilie Rollandin - Consulta Valdostana per la Laicità delle Istituzioni
emilie f5c19
 
Giulio Ercolessi- Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Arcolessi
 
Giuseppe Scherpiani - Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino
per la Laicità delle Istituzioni
Scherpiani b88f6
 
Alberto Marzucchi - Consulta di Parma per la Laicità delle Istituzioni
marzucchi
 
 
Collegio dei Garanti:
Marco Chiauzza - Presidente
marco chiauzza

Luisa Bordiga
Bordiga b092b
 
Greta Moretti
Greta Marotti
 
 
 
Tesoriere e Segretario: 
Tullio Monti
tulliomonti

*************************************************************************

LE CONSULTE PER LA LAICITA' DELLE ISTITUZIONI IN ITALIA
 
 
Consulta_Torinese

Consulta Torinese per la Laicità delle IstituzioniVia Vassalli Eandi 28-10138 TorinoTelefono 011/0208500
Fax 011/0208501
e-mail: info@torinolaica.it
Sito web: www.torinolaica.it
Presidente: Tullio Monti
tulliomonti








Consulta_Triestina

Consulta Triestina per la Laicità delle IstituzioniTelefono: 346-5789727e-mail: triestelaica@gmail.com
p
redonzand@libero.it
Coordinatore: Dario Predonzan
dario.predonzan 7 b390b
Consulta_Milanese

Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Via Francesco Sforza, 12/A - 20122 Milano
Tel e Fax: 02.76.02.15.18
Cell: 349.156.70.97
e-mail:cioccolato.amaro70@gmail.com
milanolaica@gmail.com

Sito web: www.milanolaica.it
Coordinatore: Luisa Bordiga
Bordiga b092b
Consulta_Pesaro

Consulta della Provincia di Pesaro ed Urbino per la Laicità delle IstituzioniTelefono: 328-0846121
e-mail: giuseppe.scherpiani@fastwebnet.it

Facebook link
Coordinatore: Giuseppe Scherpiani
Scherpiani b88f6









Consulta_Verbano

Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
Corso Cobianchi 37 - 28921 Verbania (VB)
Cell. 340-7638649
Mail:consultalaica.vco@gmail.com oppure grannisiam@hotmail.it
Coordinatore: Greta Moretti
 Greta Marotti
Consulta_Aosta

Consulta Valdostana per la Laicità delle IstituzioniTelefono: 345-7054951
e-mail:  info@artistico.com; emilie.rollandin@gmail.com
Coordinatore: Emilie Rollandin
emilie f5c19
Consulta_Napoletana

Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Via Belsito 41 - 80123 Napoli
Telefono 333-2586418e-mail: napolilaica@gmail.com
Coordinatore: Giancarlo Nobile
Giancarlo Nobile








Consulta di_Parma

Consulta di Parma per la Laicità delle IstituzioniTelefono: 320-4118172
e-mail: alberto_marzucchi@live.it
Coordinatore: Alberto Marzucchi
marzucchi
Consulta Romana

Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Via delle Carrozze, 19
00187 Roma
Tel. 066796011 – 3280167709
e-mail: romalaica@gmail.com
http://www.romalaica.it
Coordinatore: Mario Di Carlo
mario dicarlo

Unioni Civili: Nostra replica a Bergoglio


COMUNICATO STAMPA

L’ampia intervista di Ferruccio De Bortoli a Papa Francesco sul “Corriere della Sera” del 5/03/2014 tocca temi interessanti, che hanno connotato questo primo anno di pontificato. Lo spazio che il principale quotidiano italiano dedica alle vicende della Chiesa cattolica è enorme, senza che a questo venga giustapposta una proporzionata quota di attenzione alle voci laiche, aconfessionali o ai diversi culti minoritari presenti nel nostro Paese. Inoltre la titolazione, il tono enfatico di molti articoli, pare accreditare l’immagine di una Chiesa in movimento, aperta sui temi impropriamente definiti come “eticamente sensibili” (e che faremmo meglio ad identificare con la definizione di diritti civili). Ma è davvero così? Siamo di fronte a una vera rivoluzione? A noi pare, francamente, di no. Il tono meno “aggressivo” utilizzato da Bergoglio rispetto al suo predecessore non contiene in realtà modifiche di rilievo sul piano della dottrina e della postura “politica” delle gerarchie cattoliche. Segnaliamo la seguente domanda/risposta sul tema delle unioni civili: “Molti Paesi regolano le unioni civili. È una strada che la Chiesa può comprendere? Ma fino a che punto? Il matrimonio è fra un uomo e una donna. Gli Stati laici vogliono giustificare le unioni civili per regolare diverse situazioni di convivenza, spinti dall’esigenza di regolare aspetti economici fra le persone, come ad esempio assicurare l’assistenza sanitaria. Si tratta di patti di convivenza di varia natura, di cui non saprei elencare le diverse forme. Bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà».
E’ evidente, dalla risposta, che la posizione della Chiesa cattolica rimane contraria al riconoscimento del matrimonio per le coppie omosessuali e lesbiche. Non solo, ma viene attribuita agli Stati laici l’intenzione di “giustificare” le “unioni civili” solo come forma di convivenza “regolata” (per rispondere ad aspetti economici e di assistenza). Non è così e lo sappiamo bene. Le battaglie laiche, vincenti in molti Paesi, tendono all’abolizione di ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale e alla identità di genere. E individuano nel matrimonio egualitario, “per tutti”, una tappa decisiva. Così come nel riconoscimento della omogenitorialità e della possibilità di adozione per le coppie omosessuali e lesbiche. Non si tratta dunque di aspetti formali da regolare, per normare meglio forme di convivenza. Ma si tratta di riconoscere uguali diritti. In una ottica di libertà.

11 Marzo 2014 Beppino Englaro a Chivasso

 11 Marzo 2014 - ore 20,30 
Sala del Consiglio
Beppino Englaro a Chivasso
Testamento biologico
beppino englaro
Nell’attesa di una legge sul testamento biologico che ne regoli compiutamente l’istituzione, l’Amministrazione comunale ha già portato, nel giugno scorso, all’approvazione del Consiglio Comunale, il “Regolamento sull’istituzione e la tenuta del registro delle dichiarazioni anticipate di Volontà - cd: Testamento Biologico” (Deliberazione n.45 del 26/9/2013).

Per sottolineare gli aspetti morali e sociali collegati alla possibilità di poter decidere quali trattamenti sanitari si intenda o non si intenda accettare, nel momento in cui questi trattamenti siano necessari ed il soggetto non sia più in grado di manifestare autonomamente la propria volontà, è stato organizzato un incontro di approfondimento a cui parteciperà uno dei maggiori protagonisti italiani del dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita: Beppino Englaro.
La manifestazione, denominata "Testamento biologico: a Chivasso si può - scelta libera e responsabile sul fine vita", pubblica avrà luogo il giorno 11 marzo 2014, alle ore 20,30, presso la Sala del Consiglio del Comune di Chivasso (Palazzo Municipale – Piano terra - piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa).

All’incontro interverranno il Sindaco Libero Ciuffreda, l’Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Annalisa De Col, Beppino Englaro – Presidente dell’Associazione “Per Eluana”, Tullio Monti – Coordinatore della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Luca Savarino – Docente di bioeticaall’Università  del Piemonte Orientale e Gianni Bonotto - Sociologo e Antropologo.
Dvd Copertina
Durante la serata verrà proiettato il video documentario “Liberi di scegliere, scelta consapevole e responsabile sul fine vita” - 35” di Dario D’Incerti realizzato per la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni e per la S.O.M.S. “E. De Amicis” di Torino.


Donne per l'autodeterminazione

In occasione della “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA” dell’8 MARZO, le Donne per l’autodeterminazione (sigla che raccoglie le principali associazioni e movimenti femministi) hanno indetto una grande manifestazione unitaria, che si svolgerà SABATO 8 MARZO, con partenza alle ORE 14,30 da Piazza Vittorio Veneto, per concludersi in Piazza Castello. Qui di seguito trovate il documento su cui è stata indetta la manifestazione.
A fianco di tale documento, la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni assieme ad altre associazioni delle donne (aderenti o no alla Consulta stessa) ha predisposto ed approvato un documento politico sulla base del quale invitare tutte le associazioni della Consulta ad aderire al testo e a partecipare alla manifestazione dell’8 Marzo.
Di seguito trovate anche il testo di questo significativo documento politico intitolato “WOMENAREUROPE – PER UN’ALTRA EUROPA, LAICA E DEI DIRITTI”, che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea della Consulta di lunedì 24 febbraio.
Invito pertanto calorosamente tutte le associazioni della Consulta ad aderire formalmente al documento (entro venerdi’ 28 febbraio, rispondendo alla presente mail e scrivendo: “ADERIAMO”) e soprattutto a partecipare in forze alla manifestazione: il ritrovo per le associazioni aderenti alla Consulta e per quelle che hanno sottoscritto il documento politico sarà SABATO 8 MARZO, alle ORE 14, in Piazza Vittorio Veneto, all’angolo con via Vanchiglia. Alla manifestazione si parteciperà senza simboli, bandiere o striscioni identificative delle singole associazioni.
Alla manifestazioni sono invitati tutti i simpatizzanti e gli Amici della Consulta.

IO DECIDO
Da tempo assistiamo a gravi attacchi alla libertà delle donne di scegliere sul proprio corpo e sulla propria sessualità. È recente, in Spagna, la proposta di legge del governo del partito popolare conservatore di Rajoy che, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
Nella stessa direzione si colloca la bocciatura da parte del Parlamento europeo della risoluzione Estrela, che intendeva impegnare gli Stati della UE a mettere al centro delle proprie politiche sociali i diritti sessuali, la lotta alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale e l’autonomia di scelta delle donne.
Anche in Grecia, fra le pesanti limitazioni del welfare dovute alle politiche di austerity, l'interruzione volontaria di gravidanza é stata eliminata dalle prestazioni gratuite e garantite dal sistema sanitario nazionale.
L'ovvia conseguenza di queste limitazioni e privazioni sarà l'aumento degli aborti clandestini, ai quali saranno maggiormente esposte le donne migranti.
Autodeterminazione è un aborto libero e sicuro
In Italia la legge 194, che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza, rischia sempre di più di non essere applicata dal momento che 7 medici su 10 sono obiettori di coscienza.
In Piemonte, cosi come in altre regioni, i movimenti antiabortisti, con il sostegno della Giunta regionale Cota, si fanno strada all'interno di consultori, ospedali pubblici e, recentemente, anche nei luoghi della formazione, trasformandoli in luoghi di predica e propaganda.
La nostra regione come il Lazio, il Veneto e la Lombardia è stata usata come “banco di prova” nella prospettiva di ridefinire la legislazione nazionale in materia di interruzione volontaria di gravidanza.
Questa tendenza è conseguenza di una strategia politica, che ripudia il principio di laicità dello stato, e mira a ridurre gli spazi di autonomia e libera scelta di poter vivere liberamente la propria sessualità, non solo delle donne ma di tutt*. Autodeterminazione è poter vivere liberamente la propria sessualità, il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere a prescindere dal sesso biologico
Invece di limitare la libertà di scelta, costruiamo percorsi di consapevolezza e liberazione, quali la prevenzione, la contraccezione, la valorizzazione delle differenze e l’educazione sessuale nelle scuole.
Autodeterminazione è consapevolezza.
Autodeterminazione è contraccezione libera e gratuita.
Invece di limitare la libertà di scelta, creiamo una società che includa le donne e le metta in condizioni di poter scegliere davvero. Bisogna spogliarsi delle ipocrisie e dare delle risposte concrete per migliorare le condizioni materiali di vita delle donne: garantire un welfare e un lavoro che consenta loro di essere indipendenti, un sistema di tutele sul lavoro che permetta alle donne che lo scelgono di essere madri.
Autodeterminazione è scegliere di essere madre.
Questo 8 marzo, in tante città europee il movimento delle donne ha deciso di reagire per costruire una rete che ci unisca tutte a difesa del principio di autodeterminazione.
Sul corpo delle donne, decidono le donne!
8 MARZO ore 14:30
PIAZZA VITTORIO
Donne per l'autodeterminazione
****************
womenareurope
WOMENAREUROPE
“PER UN'ALTRA EUROPA, LAICA E DEI DIRITTI”
SABATO 8 MARZO – ORE 14,30 – PIAZZA VITTORIO VENETO (TORINO)
Le prossime elezioni per il Parlamento Europeo saranno un’importante occasione per scegliere, secondo il principio della democrazia paritaria, le donne e gli uomini che decideranno le politiche europee per i prossimi anni.
Infatti l’Europa non è un’entità lontana, bensì incide sulla nostra vita quotidiana. Oggi le politiche economiche e finanziarie dell’Europa, basate sull’austerità e sul cosiddetto “rigore”, invece di essere la cura per la crisi economica europea, ne costituiscono invece spesso la causa primaria e causano disoccupazione, taglio dello stato sociale e impoverimento delle popolazioni a vantaggio delle istituzioni bancarie e della finanza speculativa.
Occorre assolutamente una svolta, per costruire un’altra Europa dei popoli, laica e dei diritti per tutti, uomini e donne. Per queste ragioni manifestiamo l’8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, perché il sogno di un’altra Europa diventi realtà.
Le parole chiave per le quali saremo in piazza l’8 Marzo sono: LIBERTA’, DEMOCRAZIA, STATO DI DIRITTO, UNIVERSALITA’ DEI DIRITTI,  AUTODETERMINAZIONE, SESSUALITA’ CONSAPEVOLE, CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE E DI ORIENTAMENTO SESSUALE, WELFARE-LAVORO-STATO SOCIALE.
Sulla base di questi principi fondanti, rivendichiamo:
-difesa della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, per l’aborto libero, sicuro e garantito
-libertà di accesso all’aborto farmacologico (pillola RU486)
-libertà di accesso alla sterilizzazione volontaria
-libertà di accesso alla contraccezione, anche a quella d’emergenza (pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo, anche da parte delle minorenni)
-maternità responsabile e consapevole
-insegnamento curriculare di educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado
-riconoscimento giuridico delle coppie di fatto (sia di persone dello stesso sesso, che di sesso diverso)
-libertà di accesso al matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso (costituite da donne o uomini)
-libertà di accesso alla fecondazione assistita (per tutte le coppie, sposate e conviventi e anche per le donne singole, di qualsiasi orientamento sessuale)
-divorzio breve
-libertà di adozione di minori da parte delle coppie conviventi (composte da persone della stesso sesso o di sesso diverso) e anche da parte delle donne single
-lotta contro le mutilazioni genitali femminili (infibulazione, clitoridectomia ed escissione delle piccole e grandi labbra)
-lotta contro la violenza sulle donne, contro il femminicidio, contro l’omolesbotransfobia, contro qualsiasi discriminazione basata sull’odio
-lotta conta la tratta delle donne migranti e degli esseri umani di qualsiasi nazionalità e contro la loro riduzione in schiavitù
-lotta contro la prostituzione coatta e le organizzazione criminali che la gestiscono 
-diritto alla casa
-diritto al lavoro dignitoso
-sostegno adeguato al reddito delle persone disoccupate (salario di cittadinanza)
-sostegno alla scuola pubblica di ogni ordine e grado (a partire da quella dell’infanzia, aperta e assicurata a tutte le famiglie che ne facciano richiesta)
-politiche attive di sostegno alla maternità e alla paternità
-democrazia paritaria nelle istituzioni, nelle forze politiche, nei sindacati, nelle associazioni
-incentivo all’accesso delle donne nei posti di lavoro, nelle professioni, nei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche e private
8 MARZO: perché dalla “Festa” delle donne parta una nuova stagione di conquista di libertà per tutte e per ciascuna e per l’intera società
CONSULTA TORINESE PER LA LAICITA’ DELLE ISTITUZIONI - COORDINAMENTO TORINO PRIDE GLBT- SE NON ORA QUANDO - DONNE PER LA DIFESA DELLA SOCIETA’ CIVILE - ASSOCIAZIONE FEMMINILE FRIDA MALAN - UNIONE DONNE DEL TERZO MILLENNIO – SCAMBIAIDEE - FERMATA D’AUTOBUS – SPAZIO DONNA “CASCINA ROCCAFRANCA” - AZIONE CIVILE TORINO