DOCUMENTO POLITICO TORINO PRIDE - 08 GIUGNO
2013
FAMILY PRIDE
QUANTE
FAMIGLIE CONOSCI?
Le rivendicazioni della realtà LGBTTIQ (Lesbica, Gay, Bisessuale,
Transessuale, Transgender, Intersessuale. Queer) sono molteplici e ancora
inascoltate, soprattutto nel nostro Paese dove non esiste praticamente
alcun tipo di riconoscimento di diritti. Il Pride è una delle maggiori
occasioni per esprimere fermamente, anche con rabbia, che vogliamo gli stessi
diritti; attraverso il Pride diamo forma e voce alle nostre richieste, tuttora
disattese. Quest'anno abbiamo deciso di porre l'accento sulla questione delle
famiglie. Un tema che non mette in ombra la pluralità delle nostre
rivendicazioni ma che anzi in qualche modo le comprende tutte.
Il termine istituzionale "famiglia" rischia
sempre di essere abusato e abbinato a una realtà che esiste solo parzialmente.
Che cosa definisce una famiglia? Il matrimonio? Un uomo e una donna
che si amano e vivono insieme, anche se non sposati, non sono una famiglia? I
figli? E se non ci sono i figli, allora, non si può parlare di famiglia?
Il padre e la madre insieme? E una madre, o un
padre, che da sola/o cresce un figlio, non sono una famiglia?
Le nostre famiglie, le famiglie che gay e lesbiche creano
e che possono comprendere anche la presenza di figli, sono famiglie
invisibili per lo Stato e per il Diritto italiano. Gay e lesbiche sono
figli di uno Stato Minore, non sono loro non è riconosciuto il diritto sancito
dalla nostra Costituzione di avere una famiglia. A due lesbiche o due gay non è
riconosciuto il diritto di tutelare la loro unione attraverso tutte quelle
forme giuridiche, assistenziali, patrimoniali che lo Stato riconosce e sostiene
nel caso di coppie eterosessuali, e questo vuoto diventa particolarmente odioso
nel momento in cui sono presenti dei figli; figli nati all'interno di una
precedete relazione eterosessuale o concepiti all'interno di una coppia gay o
lesbica.
In Italia ci sono 100.000 figli con almeno un genitore
gay, lesbica o trans
(Ministero della Salute, anno 2005). Ai figli nati già all'interno di una
coppia LGBTTIQ è negato il diritto di essere riconosciuti da entrambi i
componenti della coppia ed è quindi negata loro la tutela del rapporto
affettivo e giuridico con il genitore non biologico; nel caso più numeroso di
figli nati in una precedente relazione eterosessuale il genitore LGBTTIQ può
rischiare di vedersi negato l'affido sulla base di una presunta incompatibilità
tra funzione genitoriale e omosessualità; e nel caso ancor più numeroso delle
famiglie con un figlio o una figlia non eterosessuali i genitori pagano ancora
oggi le conseguenze di uno stigma sociale che li considera - o li vuole -
inadeguati e falliti nel loro ruolo educativo.
È giusto che le famiglie con un figlio LGBTTIQ, o una
famiglia in cui uno o più genitori sono LGBTTIQ subiscano delle
discriminazioni? È giusto che i figli di gay, lesbiche, trans e bisessuali non
godano di diritti uguali agli altri?
Le nostre sono famiglie. Ci unisce la consapevolezza che una
famiglia nasce dall'amore, dalla responsabilità e dal rispetto, molto più che
da esclusivi legami biologici. Non si tratta di riformulare il concetto di
"famiglia allargata", ma di allargare il concetto di famiglia.
Per questi motivi dedichiamo il Pride del 2013 alla molteplicità delle
famiglie.
Vogliamo ricordare qual è il significato del Pride. La "rivolta di
Stonewall" vide una serie di violenti scontri fra la comunità omosessuale
e la polizia a New York, culminati il 28 giugno 1969 a seguito dell'ennesima
irruzione violenta e immotivata della polizia in un bar gay in Christopher
Street (nel Greenwich Village) chiamato Stonewall Inn. Stonewall è considerato
dal punto di vista simbolico il momento della nascita del movimento di
liberazione lesbico, gay, bisessuale e trans moderno in tutto il mondo e il 28
giugno è stato scelto come data della "Giornata mondiale dell'orgoglio
LGBT" o "LGBT Pride"; esso equivale al nostro 27 Gennaio
(Giornata della Memoria), al nostro 8 Marzo (Festa della Donna), al nostro 25
Aprile (Festa della Liberazione), al nostro 10 Maggio (Festa del Lavoro) e
merita anch'esso lo status di celebrazione.
Sottolineiamo con forza il carattere
commemorativo e al tempo stesso festoso del Pride, rivendicando come
valore positivo l'aspetto folcloristico e carnevalesco della parata, con tutti
i suoi eccessi colorati e trasgressivi. Quest'anno vogliamo proprio richiamare
l'attenzione delle persone sull'origine storica, liberatoria ed egualitaria del
carnevale: unico momento dell'anno in cui, fin dall'antichità, tutti gli esseri
umani erano considerati uguali, ed anche agli ultimi era consentito dileggiare
e sbertucciare i potenti, con scherzi anche pesanti e con atteggiamenti
fortemente trasgressivi, celati dal mascheramento e dal travestimento.
Grazie alle lotte che il mondo LGBTTIQ ha condotto negli
anni trascorsi da quegli eventi drammatici oggi possiamo registrare una mutata
attenzione,
sia sul piano nazionale che su quello internazionale, da parte dell'opinione
pubblica, dei mezzi di comunicazione e del ceto politico, nei confronti
delle istanze avanzate dal movimento, ma tali aperture non corrispondono
ancora alle nostre aspettative. Anche se abbiamo ben presente che gli interessi
partitici o di potere potrebbero trarre in inganno rispetto alla reale apertura
della politica, e aspettiamo la prova dei fatti per giudicarla, riteniamo che il
riconoscimento delle istanze del movimento sia un fatto compiuto.
Per
questo si pone il bisogno per l'associazionismo LGBTTIQ di aprirsi ad un
confronto più ampio e permeabile alla società civile per abbattere, attraverso
un costante dialogo con tutte le sue componenti, le barriere ed i pregiudizi
che ancora pesano sull'universo LGBTTIQ. Le nostre istanze non sono più
minoritarie nello spirito dei tempi che stiamo vivendo. Questa
considerazione potrà apparire eccessivamente ottimistica, ma crediamo che sia
necessario alimentare costantemente la speranza in un mondo migliore.
Un ultimo aspetto sul tema delle famiglie.
Dall'ampio dibattito sociale, culturale e giuridico, a cui assistiamo in questi
ultimi tempi. desideriamo mettere in rilievo la parole di Chiara Saraceno in Coppie
e famiglie (Feltrinelli 2012) l'autrice scrive: "Non vi è nulla di
meno naturale della famiglia". Famiglia e coppia sono tra le
istituzioni sociali che maggiormente sono state fatte oggetto di regolazione: è
la società che definisce di volta in volta quali sono i rapporti di coppia e di
generazione legittimi, identificandoli come famiglia e dando loro una rilevanza
sociale e giuridica, e quali invece non devono avere un riconoscimento sociale
e vanno lasciati nell'informalità o nell'illegittimità. Storicamente e nelle
diverse culture queste definizioni - chi/che cosa è incluso e con quali
conseguenze - sono cambiate, così come: sono mutati i soggetti cui è
riconosciuto il diritto/dovere di normare che cosa sia famiglia; quali sono le
obbligazioni e le responsabilità connesse ai legami familiari; in che modo la
coppia e la famiglia sono tra loro distinti o isomorfi. Nella nostra odierna
situazione il modello di famiglia, al quale ci siamo riferiti per alcune
generazioni, è ormai giunto al capolinea.
TUTTE LE NOSTRE
RIVENDICAZIONI
La
nostra richiesta è d'investire nella sensibilizzazione, in/formazione ed
educazione sulle tematiche LGBTTIQ, allo scopo di costruire una società più
accogliente e meno discriminante, favorendo il superamento di stereotipi e
pregiudizi, in modo che alla persona sia garantito un armonioso ed equilibrato
sviluppo rispetto al proprio orientamento sessuale, identità di genere e alle
scelte di vita a questi elementi connesse.
A tal fine rivendichiamo:
MATRIMONIO: gay e lesbiche hanno
uguale dignità e diritti delle coppie eterosessuali. La legge italiana
favorisce, di fatto. un principio antidemocratico e discriminatorio negando
l'accesso al matrimonio a gay e lesbiche.
UNIONI CIVILI: unioni diverse da quelle fondate sul
matrimonio riconosciute e tutelate giuridicamente e che siano accessibili a
tutte le persone perché possano scegliere liberamente quale istituto giuridico
meglio le rappresenta e tutela.
ADOZIONI: possibilità di adozione dei minori
per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali.
RICONOSCIMENTO DEL GENITORE NON BIOLOGICO: sul piano legale
devono essere tutelati il diritto dei figli alla continuità affettiva con il
genitore non biologico, il diritto a godere dei benefici economici e materiali
derivanti dal legame con il genitore non biologico ed il diritto-dovere del
genitore non biologico di prendersi cura dei figli.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: abolizione della
legge 40 e parità di diritti all'accesso per tutti e tutte alla procreazione
assistita.
LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA, LESBOFOBIA E TRANSFOBIA: estensione della
legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a
protezione delle persone LGBTTIQ.
LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE: revisione della
legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi
agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al
riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.
DEPATOLOGIZZAZIONE DELLA TRANSESSUALITÀ: cancellazione dal
DSM (manuale diagnostico-statistico delle malattie psichiatriche) della
transessualità in quanto malattia psichiatrica, poiché considerarla una
malattia non è soltanto un errore scientifico ma anche uno stigma sociale.
INTERSESSUALITA’: chiediamo che si fermino le ri-assegnazioni
chirurgiche del sesso fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi
in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali
trattamenti.
LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO: approvazione in
Italia, come già avvenuto in altri Paesi europei, di una legge sul fine vita
che riconosca ai cittadini il diritto alla libera scelta e allo Stato il dovere
di farsi carico di situazioni cliniche eccezionali per porre fine ad agonie
prolungate.
Il COORDINAMENTO TORINO PRIDE GLBT, è composto da:
AGEDO Associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali / Associazione
Comitato provinciale ArciGay di Torino "Ottavio Mai" / Associazione
di Volontariato LAMBDA / Associazione Famiglie Arcobaleno / Associazione
GattoNero / Associazione Quore / Associazione Radicale Certi Diritti /
Associazione Viottoli / Centro Studi e Documentazione "Ferruccio
Castellano" / Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni / Gruppo Gayitineris /
Gruppo L'Altra Martedì / Gruppo La
Fenice / Gruppo Luna / Gruppo Pesce Torino / L'Altra
Comunicazione / Maurice GLTBQ / Rete Genitori Rainbow.
Il Pride 2013 è dedicato ad Alessandro Ozimo,
nostro coordinatore, ed ai temi che maggiormente gli stavano a cuore e per i
quali si è sempre battuto: la solidarietà e le famiglie di e con persone
LGBTTIQ.